La Canzone di Marinella, storia e significato

La Canzone di Marinella, scritta da Fabrizio de André con l’arrangiamento musicale di Gian Piero Reverberi, venne pubblicata la prima volta sul singolo Valzer per un amore nel 1964. È sicuramente uno dei brani di de André più conosciuti (grazie soprattutto alla celebre interpretazione di Mina del 1967) e si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto: l’omicidio di Maria Boccuzzi avvenuto il 28 Gennaio 1953.
La Canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d’amore. È tutto il contrario.
Fabrizio De André, da un’intervista con Luciano Lanza (marzo 1993)
Essendo all’epoca dei fatti solo un adolescente, de André venne molto colpito dell’accaduto tanto che volle rendere omaggio a questa donna cercando di raccontare la sua storia in modo dolce e edulcorato, omettendo la reale storia della sua morte.
La canzone è nata da una specie di romanzo familiare applicato ad una ragazza che a 16 anni si era trovata a fare la prostituta ed era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente. Un fatto di cronaca nera che avevo letto a quindici anni su un giornale di provincia. La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte.
Sono legato a questa canzone perché, indipendentemente dal suo valore, trovo che ci sia un perfetto equilibrio tra testo e musica, diciamo che sembra quasi una canzone napoletana scritta da un genovese. Nel momento in cui Mina negli Anni Sessanta cantò ‘La canzone di Marinella’ determinò anche la mia vita. Scrivevo canzoni da sette anni, ma non avevo risultati pratici e quindi avevo quasi deciso di finire gli studi in legge. A truccare le carte è intervenuta lei cantando questo brano; con i proventi SIAE decisi di continuare a fare lo scrittore di canzoni e credo sia stato un bene soprattutto per i miei virtuali assistiti. Ci vuole proprio un bel coraggio a cantare con Mina ‘La canzone di Marinella’ perché la sua voce è un miracolo.
In un’intervista con Vincenzo Mollica
La Canzone di Marinella – Testo
Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella Sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla sua porta Bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue un aquilone E c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose la mano sui tuoi fianchi Furono baci furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle Dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta Questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno , come le rose e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose.