Il Pescatore – Fabrizio de André

By Canzoni d'autore

Il pescatore è una delle più belle canzoni di Fabrizio de André, una delle sue più conosciute. Il testo e stato scritto dallo stesso de André, mentre Gian Piero Reverberi e Franco Zauli hanno composto la musica. Il brano è inserito in un 45 giri del 1970 assieme a Marcia nuziale.
Se al primo ascolto può sembrare un brano con un testo molto semplice, facendo un analisi più accurata si capisce che può essere invece molto difficile decifrarne il vero significato. Sono, infatti, molte le simbologie che lasciano spazio a diverse interpretazioni.

La storia che viene raccontata ha solo due protagonisti: un pescatore ed un assassino.
Il pescatore è una personaggio vissuto, saggio, che ha su di se i segni della vita. Si gode il sole del tramonto, l’ultimo, forse quello del tramonto di una vita. L’assassino è un’uomo che ha sbagliato, che sta fuggendo da qualcosa di grave che ha commesso. Il pescatore vede nei suoi occhi la paura e, fuori da ogni giudizio morale, decide di aiutarlo. L’incontro è breve e fugace, ma tra i due si instaura un rapporto leale e sincero, lasciando nostalgia e speranza a ciascuno dei due. Quando i gendarmi chiederanno al pescatore dell’assassino, lui dormirà, senza dire nulla, regalandogli una nuova possibilità.

https://youtu.be/RUvILY012iA

Il Pescatore – Testo

All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.